ho letto sul quotidiano da Lei diretto
del 12 agosto che il WWF sarebbe d’accordo con la proposta di legge regionale
recentemente approvata dalla Giunta regionale di consentire la caccia durante
tutto l’anno alle nutrie. Ciò non corrisponde al vero. Si tratta di un’ opinione personale espressa dall’ex presidente regionale del
WWF e non quella del WWF Italia.
Il WWF innanzi tutto non è d’accordo
all’abbattimento delle nutrie mediante l’uso di arma da fuoco o con una
generalizzata apertura alla loro “caccia” (oltretutto in periodo di silenzio
venatorio). Tra l’altro, l’abbattimento di nutrie tramite arma da fuoco non è
il metodo più efficacie per contenere il numero di questo miocastoride, come
affermato a chiare lettere nelle “Linee guida per il controllo della nutria
(Myocastor coypus)” redatte dall’ INFS nel 2001, ora ISPRA. Infatti, “sebbene
questa tecnica possa fornire risultati di un certo rilievo soprattutto nelle
fasi iniziali di applicazione (animali poco diffidenti avvicinabili con
relativa facilità), non appare tuttavia in grado di garantire, nel tempo, rese
analoghe a quelle del trappolaggio a causa dell’accresciuta elusività dei
soggetti conseguente all’azione di abbattimento. Visto, inoltre, il disturbo
generalizzato determinato da questa tecnica se ne sconsiglia l’impiego”, che
“trova giustificazione solo in occasione di persistenti gelate invernali che
costringono le nutrie ad uscire dall’acqua rendendole particolarmente
vulnerabili”. Purtroppo spesso s’interviene per far vedere che si fa qualcosa
senza badare all’efficacia delle azioni messe in campo e, soprattutto,
ignorando quanto è stato fatto in questi ultimi decenni. Di interventi contro
le nutrie ne sono stati fatti molti e in alcuni casi anche efficaci, come nei
laghi di Mantova dove sono tornate le castagne d’acqua – piante acquatiche
tipiche di questo tipo di zone umide e scomparse in gran parte a causa di
questa specie aliena - a seguito di una
campagna di trappolaggi. Oppure sono stati rimodellati argini golenali
diversamente dal passato - nell’Oasi WWF delle Bine (Mn-Cr) - permettendo di
azzerare i danni a queste strutture da parte delle nutrie.
La maggior parte degli interventi non
ha dato i risultati sperati soprattutto perché si trattava di azioni una
tantum, fatte generalmente per rispondere alle richieste degli agricoltori.
La “lotta alle nutrie” è un problema
che si ripropone periodicamente senza che vi sia la capacità di affrontarlo
seriamente e soprattutto senza che vi sia la reale volontà di risolverlo. Il
modo migliore sarebbe la redazione e applicazione di un adeguato piano di
contenimento che coinvolga territori omogenei (non definiti amministrativamente
ma geograficamente, come bacini o sottobacini idrografici o corpi idrici chiusi
o isolati) , che preveda un’azione continuativa e articolata basata su azioni
di prevenzione dei danni (reti elettrificate, argini e difese spondali realizzate con tecniche
anti-nutria…) e di contenimento delle
popolazioni (trappolaggi) e, infine, che
preveda un adeguato sistema di smaltimento delle eventuali carcasse. Senza un
piano c’è poco da fare, le nutrie continueranno a prosperare e a diffondersi e
l’apertura indiscriminata alla loro caccia produrrà solo frustrazione e danni
al resto della fauna.
La invito, pertanto, a pubblicare
questa precisazione.
Le invio i miei migliori saluti
Trieste li 24 agosto 2016
Il
delegato regionale
Alessandro
Giadrossi
______________________
Alla Cortese attenzione
del direttore del Messaggero Veneto
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